Roberto Maroni, presidente della
Lombardia e leader della xenofoba Lega Nord, arriva domani in Catalogna con un
obiettivo chiaro: approfittare della risonanza internazionale del processo
indipendentista catalano. Dato il suo ruolo istituzionale di presidente della
regione Lombardia è impossibile evitare la visita, però proprio per questo
abbiamo, tutti, la responsabilità di chiarire che questo personaggio non è il
benvenuto e anche che il movimento civico e politico catalano non ha niente a
che vedere con ciò che egli rappresenta.
La Lega Nord è un movimento
populista e xenofobo che usa un’identità inventata, quella della Padania, per raccogliere adesioni
popolari ad un movimento contrario al sentimento pluralista, aperto a tutti e
democratico che è la base dell’idea di sovranità catalana.
Qui non chiediamo a nessuno da
dove viene, sennò che cosa vuol essere. Qui crediamo che la società sia più
ricca quando è più composita. Qui lottiamo per il progetto di uno stato al
servizio di tutti, senza distinzioni ne’ privilegi. La nazione catalana ha un
grande passato ma oggi è il futuro che ci interessa di più, e in questo futuro
c’è posto per tutti senza distinzione d’origine, di lingua, di religione, di
cultura. È sempre stato così e sempre lo sarà.
È solo in mala fede, quindi, che
si può mescolare il nostro movimento con quest’altro, la Lega Nord, che
proclama come prassi politica la differenza fra i cittadini del suo stesso paese.
E non solo: credo che siamo tutti d’accordo a lavorare dalla Catalogna perché l’Europa
non cada mai nel buco nero dove quelli della Lega vorrebbero ficcarci tutti.
Editorial de Vicent Partal Roberto Maroni no és benvingut Vilaweb del 15.01.2014
