diumenge, 13 d’abril del 2014

Lettera al Corriere della Sera 11-04-2014



Nell’editoriale*del 31 marzo, Angelo Panebianco ha messo insieme, come “demolitori” dell’UE, il FN di Marine Le Pen, la Lega Nord e l'indipendentismo catalano. L’autore, secondo noi, ha dimenticato che i catalani, a differenza dei padani, non sono affatto alleati del Front National.
Mettere sullo stesso piano dei partiti politici e una nazione è un metodo assai discutibile e mostra i suoi limiti proprio rispetto alla dimensione europea, perché se è noto che l’antieuropeismo è una bandiera del populismo leghista e lepenista, per onestà intellettuale si deve anche ricordare al lettore la manifestazione di Barcellona dell’11.9.2012, quando oltre un milione e mezzo di persone hanno sfilato con lo slogan “Catalogna, nuovo stato d’Europa”.



Se questo non bastasse, il 23 gennaio 2013, quasi due terzi dei deputati al parlamento catalano hanno approvato una dichiarazione politica di sovranità in cui, al punto n. 6 (intitolato Europeismo) , si afferma: «si difenderanno e promuoveranno i principi fondamentali dell’Unione europea, in particolar modo i diritti fondamentali dei cittadini, la democrazia, la garanzia dello Stato sociale, la solidarietà tra i diversi popoli d’Europa e il sostegno al progresso economico, sociale e culturale». 

Se agli argomenti razionali se ne volesse aggiungere uno emotivo, si può cercare in internet il collage composto di oltre 107.000 fotografie di più di un milione mezzo di persone che, il 12 settembre 2013, si sono prese per mano per una lunghezza di oltre 400 km lungo tutto il territorio catalano (www.gigafoto.assemblea.cat). Osservando i volti dei partecipanti - giovani, famiglie con bambini, persone anziane - si può forse comprendere quanto senso possano ancora avere parole come Popolo e Nazione.

 

Gennaro Ferraiuolo e Marco Giralucci – Collettivo Emma (www.collectiuemma.cat) 

 

* I demolitori in ordine sparso, com'è diviso il fronte anti UE.







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